Tutto su Romano Prodi, uno dei politici italiani più conosciuti a livello mondiale. La biografia e la vita privata dell’ex premier.
Dagli studi in Giurisprudenza alla lunga carriera politica, ecco chi è Romano Prodi, uno dei profili più conosciuti a livello mondiale. Diversi i ruoli ricoperti sia in Italia che a Bruxelles nel corso di una lunga carriera. Prodi rappresenta un punto di riferimento per il mondo del Centrosinistra, che vede in lui una sorta di guida. Andiamo alla scoperta di tutto ciò che c’è da sapere su di lui.
Chi è Romano Prodi: la scheda
Nome e cognome: Romano Prodi
Luogo e data di nascita: 9 agosto 1939, Scandiano
Segno zodiacale: Leone
Professione: Politico
La biografia
Romano Prodi nasce a Scandiano, un comune di 25 mila abitanti in provincia di Reggio Emilia, il 9 agosto 1939 sotto il segno del Leone. I genitori del politico sono persone di grande cultura: la madre è una maestra mentre il padre un ingegnere.
Romano, inoltre, è l’ottavo di nove fratelli, alcuni in vita ed altri già morti. Gli altri figli di Mario Prodi ed Enrichetta Franzoni, nello specifico, sono: Giovanni (1925), Maria Pia (1926), Giorgio (1928), Fosca (1931), Paolo (1932), Quintilio (1935), Vittorio (1937) e Franco (1941). La maggior parte di loro, per di più, sono stati docenti universitari. Giovanni ha insegnato analisi matematica, Vittorio fisica, Paolo storia moderna, Giorgio patologia generale e Franco fisica.
Ha iniziato i suoi studi al Liceo Classico Ariosto di Reggio Emilia. Successivamente, grazie a una borsa di studio ottenuta per il Collegio Augustinianum, si è iscritto all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Qui si è laureato con lode nel 1961 in Giurisprudenza, presentando una tesi sul protezionismo nello sviluppo dell’industria italiana. Ha poi proseguito i suoi studi a Milano, Bologna e alla London School of Economics.
La carriera
La sua carriera accademica, a cui si deve il soprannome “Il Professore“, ha inizio nel 1963 come assistente di Beniamino Andreatta presso la cattedra di economia politica della facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna. Insieme a lui, è parte del comitato scientifico dell’Istituto lombardo di studi economici e sociali, dove svolge il ruolo di ricercatore.
Nel 1973, presso l’Università degli Studi di Trento, con rettore Paolo Prodi (suo fratello), gli viene affidato l’incarico di insegnare “Economia e politica industriale”. L’anno successivo, viene poi chiamato come professore ospite presso l’Università di Harvard negli Stati Uniti. In seguito, tiene la cattedra di “Economia politica e industriale” come docente ordinario all’Università di Bologna fino al 1999. Ha anche svolto il ruolo di professore ospite presso lo Stanford Research Institute e ha insegnato presso il Johns Hopkins University – SAIS – Bologna Center.
Tra il 1974 e il 1978 presiede la casa editrice “il Mulino” e tre anni dopo fonda “Nomisma“, una società di studi economici e consulenza. Nel 1982 diventa direttore delle riviste “Energia” e “L’Industria”. Ha collaborato con importanti quotidiani nazionali, tra cui il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, con numerosi articoli ed editoriali. Inoltre, nel 1992 diventa conduttore di una serie di trasmissioni su Rai Uno chiamate “Il tempo delle scelte“, durante le quali ha tenuto vere e proprie lezioni di economia.
Viene nominato professore presso l’Istituto di Studi Internazionali della Brown University il 6 febbraio 2009. Le sue ricerche hanno principalmente riguardato lo sviluppo delle piccole e medie imprese, dei distretti industriali e le politiche contro i monopoli. Successivamente, si è interessato anche alle relazioni tra Stato e Mercato e alla dinamica dei diversi modelli di capitalismo.
La carriera da dirigente
La vita lavorativa di Romano Prodi lo ha portato anche verso ruoli da dirigente. Negli anni settanta, il futuro politico assunse la prima carica di questo tipo come presidente della Maserati e della società nautica Callegari e Ghigi, aziende in situazioni difficili che erano sotto la gestione dell’ente finanziario pubblico GEPI, con l’obiettivo di ristrutturarle.
Scelto da Giovanni Spadolini, durante il periodo che va dal 1982 al 1989, ricoprì la carica di presidente dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), all’epoca il principale ente pubblico che controllava diverse aziende di rilievo attive in diversi settori economici, le quali attraversavano un periodo di notevole difficoltà finanziaria.
La carriera politica
La sua carriera politica ha inizio nel 1963, quando viene eletto consigliere comunale a Reggio Emilia per la Democrazia Cristiana. Tuttavia, a causa delle difficoltà nel conciliare gli impegni amministrativi con quelli accademici a Bologna, lascia l’incarico.
Successivamente, diventa Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato nel quarto Governo Andreotti, dal novembre 1978 al marzo 1979. Durante il suo mandato, ha promosso un decreto legge noto come “legge Prodi,” volto a regolamentare la procedura di amministrazione straordinaria dello Stato per il salvataggio delle grandi imprese in crisi.
Nel 1993, dopo la caduta del primo governo Amato, Romano Prodi è uno dei nomi presi in considerazione per l’incarico di Presidente del Consiglio a capo di un governo tecnico. Tuttavia, tale carica è stata assegnata a Carlo Azeglio Ciampi, allora Governatore della Banca d’Italia.
Dopo la scomparsa dei principali partiti di riferimento nella politica italiana, come la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano, la situazione politica del Bel Paese si orienta verso un bipolarismo. Nel 1995, Prodi fonda il movimento “L’Ulivo“, un’ala di centro-sinistra, che nel 1996 lo candida e lo porta alla vittoria nelle elezioni politiche, facendolo diventare per la prima volta presidente del Consiglio.
Il suo primo governo termina nell’ottobre 1998, sfiduciato da un voto alla Camera dei deputati a causa del ritiro dell’appoggio di una parte del gruppo di Rifondazione Comunista, in disaccordo con la linea politica dell’Ulivo durante l’approvazione della nuova legge finanziaria.
Scelto dai governi dell’Europa per entrare a far parte della Commissione europea, Prodi riceve un ampio sostegno, soprattutto da parte dei parlamentari europei dei gruppi popolari e socialdemocratici. Durante il suo mandato come presidente, si verificano importanti sviluppi nell’Unione Europea: il primo gennaio 2002, infatti, l’Euro viene introdotto come moneta corrente in undici paesi dell’Unione. Due anni dopo l’UE si allarga ad altri dieci paesi: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheri.
Il 29 ottobre 2004 viene firmata la Costituzione europea a Roma. Prodi promuove molte riforme mentre è in Commissione UE, in particolare quelle riguardanti il mercato interno e l’armonizzazione del sistema giudiziario europeo, tra cui il noto “mandato d’arresto europeo“.
Dopo la fine del suo mandato come Presidente della Commissione Europea, Prodi torna a dedicarsi alla politica italiana. Nel 2004, viene scelto come leader dell’Unione, la coalizione di centro-sinistra, e candidato a Presidente del Consiglio. Due anni dopo il suo gruppo politico vince le elezioni, dando inizio al governo Prodi II, primo governo repubblicano con la partecipazione diretta dei partiti Rifondazione Comunista e Radicali Italiani, rappresentativo, cioè, dell’intera sinistra parlamentare. Il suo secondo esecutivo dura fino a gennaio del 2008 quando una crisi di governo gli risulta fatale.
Dopo quel momento Prodi si avvicina qualche volta al mondo politico ma senza impegnarsi davvero, limitandosi a scrivere saggi e pensieri sulle decisioni dei gruppi politici di sinistra. Per i leader del Partito Democratico, ad esempio, Prodi è ritenuto ancora oggi come un esempio da seguire.
Il patrimonio
Non è noto con certezza l’intero patrimonio di Romano Prodi ma, per rendere idea della sua grandezza, si è stimato che l’ex presidente del Consiglio percepisca 10 mila euro al mese solo di pensione. Tradotto: 120 mila euro all’anno.
La vita privata
Nel 1969 il Professore si è sposato con Flavia Franzoni, ragazza conosciuta ai tempi dell’università che in seguito è divenuta economista e docente universitaria. Le nozze sono state celebrate dal cardinale Camillo Ruini, che ai tempi era un semplice sacerdote.
La coppia ha avuto anche due figli: Giorgio e Antonio. Entrambi hanno deciso di intraprendere una carriera diversa da quella del padre.
La Signora Flavia Franzoni è mancata improvvisamente il 13 giugno 2023, all’età di 76 anni. Con una nota stampa apprendiamo della sua scomparsa. “Con enorme dolore, il Presidente Romano Prodi, insieme ai suoi figli Giorgio, Antonio e a tutta la sua famiglia, annuncia che oggi, all’improvviso, si è spenta sua moglie, Flavia Franzoni“.
Cinque curiosità su Romano Prodi
Romano Prodi è tormentato dalla Mortadella, un antipatico nomignolo che purtroppo gli è rimasto incollato addosso, anche perché i suoi detrattori non perdono occasione per ricordarlo. Ma come nasce questo soprannome? Le leggende politiche narrano che sia Corrado Guzzanti il primo o almeno uno dei primi ad accostare il nome di Prodi al noto salume. Il siparietto viene poi reso virale da Striscia la Notizia. Nel 2009, quando cade il secondo governo del Professore, il senatore Nino Strano ha festeggiato in aula mangiando proprio della mortadella.
Ha ricevuto 39 lauree honoris causa.
Il 2 giugno del 1993 viene riconosciuto come Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
L’ex presidente del Consiglio gestisce anche il suo sito personale.
Romano Prodi ha testimoniato davanti alla Commissione Moro il 10 giugno del 1981 dopo aver dichiarato di aver partecipato ad una seduta spiritica. Durante un pranzo in campagna con alcuni amici, infatti, l’allora futuro presidente del Consiglio aveva partecipato al gioco del piattino chiedendo: “dov’è tenuto prigionerio Aldo Moro?”. Le risposte ottenute con l’atto divinatorio furono Viterbo, Bolsena e Gradoli.